Ciao Arjuna, Poeta fantastico e creativo... che la terra ti sia lieve.
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Ultimo Aggiornamento: 21/01/2005 15:39
22/10/2004 13:37
 
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Ho da poco scritto il BG di un nuovo personaggio per D&D 3.5 e vorrei sapere le opinioni...

il PG è: Conte Fran Tolois de La Pennac, 29 anni umano, Ladro di 2° Livello che in seguito biclasserò con Duellante, che combatte con uno stocco; gli piace parlare, ha la "r" moscia e ADORA le donne...
E' un po' lungo, ma potrebbe piacervi...!

Fran Tolois, figlio del Conte Philippe Tolois de La Pennac e di Madame Eugene Salet, nasce a Pennac, primo (ed unico) figlio della famiglia che da oltre 70 anni regge il piccolo ducato di Pennac.
Suo padre ereditò il titolo dal padre del padre, un grande combattente, che si distinse in un’epica battaglia quasi 80 anni fa e fu così ricompensato dal suo re con un feudo ed un titolo nobiliare.
Col passare del tempo però i suoi discendenti ereditarono da questi solo il titolo, in quanto le virtù e le nobili qualità del capostipite finirono con lui nella tomba. Infatti già il nonno, ma soprattutto il padre di Fran, dimostrarono più interesse per il gioco e gli sfarzi che per la politica, più amore per le proprie donne che per i propri sudditi, più dedizione all’alcool e alle droghe che allo studio e all’arte…
In tale e terribile scenario nacque Fran, il nostro eroe, figlio del Conte Philippe e di una nobile locale (che fu ripudiata dal Conte qualche anno più tardi a favore di una marchesa più giovane, da cui poi divorziò in seguito per sposare una contessa, che lasciò appena 2 anni dopo, in quanto invaghitosi di una lontana e intrigante parente…), che , in quanto primo ed unico figlio (e quindi diretto erede), ricevette tutte le migliori attenzioni del padre.
Ma senza una guida seria e corretta, come avrebbe fatto il nostro eroe ad affrontare il mondo e ad avere successo in esso, sviluppando qualità e virtù degne di un nobiluomo, senza mai scadere nella corruzione e nella depravazione? Come avrebbe fatto a non finire nel peccato come invece fecero suo padre e suo nonno?
Domande che rimasero senza risposte, forse perché mai furono formulate, neanche dallo stesso Fran…
Infetti questi crebbe circondato da belle e compiacenti cortigiane, servizievoli servitori e tutti gli agi e le comodità che il suo lignaggio gli offrivano; se a ciò si aggiunge la sua spiccata “R” moscia (che tanto piace alle donne, ma che lo rende antipatico al sesso forte), il nostro eroe di certo non si presentava quale straordinario esempio di virilità umana.
A 20 anni il conte in erba si presentava caratterizzato più da vizi che da virtù: spendaccione, amante e amato dalle donne, una “R” moscia più pronunciata di quanto fosse in adolescenza, un habitué del gioco d’azzardo e di tutto quello che è frivolezza e lusso… unica nota positiva la sua a dir poco naturale abilità nell’oratoria (che a volte sfociava nella mera recitazione), che gli valse spesso più privilegi di quanti già non ne avesse naturalmente; oltre a ciò è dotato anche di una ragguardevole padronanza nell’arte del duello, abilità supportata da una grande destrezza, che da sempre lo accompagna nelle sue attività fisiche…
A 22 anni avviene la prima svolta importante della sua vita: il padre fugge di casa, a seguito dell’ennesima sbandata amorosa, questa volta per una cortigiana al seguito di un marchese in visita nella Contea de La Pennac. Fran non rivide più suo padre e secondo la legge nobiliare della regione, a 6 mesi dalla scomparsa, questi fu dichiarato morto e titolo e terre passarono in mano al figliol “prodigo”…
Mai sciagura peggiore poteva abbattersi sulle terre de La Pennac… infatti il nostro “saggio”eroe in meno di 6 anni riuscì a bruciare con le sue sole mani tutto il patrimonio accumulato e gestito dalla famiglia in 80 anni di governo: feste, banchetti, mantenimento di prostitute per sé e i suoi amici più lusso sfrenato e gioco d’azzardo..
Fu proprio durante uno dei suoi soliti giochi d’azzardo che, forse spinto dall’eccessivo alcool bevuto, scommesse il proprio titolo e…. lo perse!!
Fu costretto in fretta e furia a fare armi e bagagli e ad andarsene, ritrovandosi a 28 anni senza un soldo e senza un titolo di cui fregiarsi…
È passato un anno da quella maledetta notte d’azzardo, ma in quest’anno Fran è riuscito ad arrangiarsi, grazie alla sua parlantina, al suo charme e allo sviluppo di abilità furtive che non immaginava neanche di possedere… vivendo come un vagabondo e spesso come cigolò ai danni di ricche signore delle città, facendosi ancora passare per Conte, pur non avendo più il diritto di fregiarsi di tale titolo…
Per una mente aperta come la sua la vita che gli si è presentata davanti non è tanto malaccia e per ora ancora non rimpiange i suoi antichi fasti nobiliari (anche se, quando ha un po’ di denaro cerca goffamente di ricrearli intorno a sé), né l’assenza di suo padre, di cui, neanche come vagabondo, riuscì a sapere qualcosa…
Pur da poveraccio, donne e divertimenti sono ancora le uniche cose per cui vale vivere…!



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Scende la notte. Si alzano le Nebbie. LE TENEBRE TI AVVOLGONO.

[Modificato da toluk 22/10/2004 13.38]

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