La Felicità

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IL PRODE BRATT
00giovedì 27 maggio 2004 18:54
Un argomento che mi sta "accuore" in questo periodo...

...cosa è per voi la felicità? e cosa è che vi da felicità?
Fangorn83
00giovedì 27 maggio 2004 19:29
Cavoli che argomento serio!!!! :scratch:
Comunque secondo me la felicità è uno stato mentale ideale in cui una persona minimizza tutto ciò di negativo che gli accade e massimizza tutto ciò che è positivo arrivando a sentire un senso di realizzazione totale: secondo me impossibile da raggiungere perchè, anche in misura minima, si tende sempre a qualcosa di più che non si può avere e ciò causa infelicità
Snogar
00giovedì 27 maggio 2004 21:43
Riuscire a :

Terminare il mio programma che ormai porto avanti da anni .

Imparare e creare la home del Nucleo interamente in ASP.Net ....possibilmente entro la fine dell'estate.

E magari se avanza tempo riposarmi un pochino :ret: .


Raiden
00giovedì 27 maggio 2004 22:10
Riuscire a:

- superare il modulo dell'esame di domani, possibilmente con un voto decente

- passare un bel fine settimana al mare con la mia ragazza. Dati i miei problemi personali dell'ultimo periodo me lo merito proprio (no sottintesi, pls).

carraronan
00giovedì 27 maggio 2004 22:18
Cosa mi da felicità...

1) Fare un bella sessione di pesi, con carichi maggiori del solito o più ripetizioni.... insomma, "sentire" il lavoro a fondo.

2) Ordinare i miei archivi di foto di modelle e cercare nuove foto più belle per ampliare sempre le mie conoscenze in materia.

3) Lavorare sui miei molti progetti "creativi" e, anche se non arriverò mai alla fine, darmi l'illusione di procedere.
Fembren
00venerdì 28 maggio 2004 00:22
Mettere a posto la situazione disastrosa in cui nell'ultima settimana è sprofondato il mio rapporto di coppia.


Questo è un esempio di cosa mi renderebbe felice ma la definizione di felicità è ben più ampia e articolata.
sgrevi
00venerdì 28 maggio 2004 09:26
Sottoscrivo quanto detto da Fangorn.

Sento comunque che la felicità dipende anche dagli obbiettivi (raggiungibili o meno) che l'umano si pone. L'avere uno scopo evita la depressione e favorisce la felicità.
pkrcel
00venerdì 28 maggio 2004 09:29
La felicità è qualcosa di legato al momento, a me renderebbe felice poter rimediare ad alcuni errori commessi di recente.


Raiden
00venerdì 28 maggio 2004 09:32
Tenete presente che la felicità la si percepisce molto più facilmente dalle piccole cose piuttosto che dai mega obiettivi, per allinearmi a Sgrevi ed alle sue parole.
Sembra un discorso fatto e me ne scuso, ma a livello personale sono spesso le piccolezze a rendermi lieto.

Arjuna
00venerdì 28 maggio 2004 11:41
La felicità...:scratch:

Svegliarmi abbracciato ad una bionda con una 4° di reggiseno...[SM=x277169]
Rinascere come il vibratore di Pamela Anderson...[SM=x277219]
Trovarmi una ragazza che non può aveve figli...:ciuccio:

:3d::

Ne uccide + la spada che la penna!
L'ascia lascia la scia!

[Modificato da Arjuna 28/05/2004 11.43]

IL PRODE BRATT
00venerdì 28 maggio 2004 15:45
OK, Ok, tutto questo va benissimo...è un'ottima cosa che si resti terra terra, con esempi di tutti i giorni.

L'argomento mi è venuto in mente perchè ho vsito un bambino che stringeva fra le mani un nuovo tipo di gelato, con lo sguardo di chi avesse conquistato la luna... e mi sono reso conto che non provo più quella sensazione da un mucchio di tempo. E non so al momento cosa potrebbe darmela.

Capite cosa intendo?
Arjuna
00venerdì 28 maggio 2004 16:08
Si, ho capito il problema.
Semplicemente sei vecchio dentro, gli anni hanno formato una crosta di cinismo intorno al tuo animo.
Hai perso la capacità di gioire dell'infanzia, non dai più ascolto al tuo bambino interiore.

carraronan
00venerdì 28 maggio 2004 16:17
Che centra l'età... io ero un cinico anche a 2 anni... è una buona cosa il cinismo.
Al massimo Bratt con l'età troverà ad attenderlo l'impotenza e la calvizie.
Vero Nonno?
[SM=x277149]
IL PRODE BRATT
00venerdì 28 maggio 2004 16:18
Ma, può anche essere....

e a te davvero basterebbe un po' di figa per essere felice?
pkrcel
00venerdì 28 maggio 2004 18:05
Non è semplice cinismo ma è esperienza di vita....

BRATT, dopo un po' il mondo smette di essere fonte di sorprese e di aspettative...non sei più ingenuo e quelle sensazioni le proverai solo in momenti altrettanto particolari.

Da bimbo il tuo mondo si limita alla percezione del presente e poco più, ad esempio il "cosa farò da grande"...è un discorso che a ripensarc di adesso NESSUN bambino affronta con vera convinzione, più una sorta di schema prestabilito.....nessuno pensa veramente di fare l'astronauta dopo un po'.....[SM=x277149]

A parte il faceto cmq, da adulto semplicemente ciò che per il bambino può rappresentare quel gelato, per te potrebbe essere chessò un figlio.

Capisci cosa intendo?

Sono sicuro di sì, perchè mi sa che fa tutto parte di unbel discorso preconfezionato......





Arjuna
00venerdì 28 maggio 2004 18:12
Re:

Scritto da: IL PRODE BRATT 28/05/2004 16.18
e a te davvero basterebbe un po' di figa per essere felice?



Un po' mi renderebbe contento, tanta mi renderebbe felice.

carr, non parlavo di età anagrafica, per vecchio dentro intendo quando sei disincantato, quando perdi la capacità di stupirti, c'è chi lo diventa prima, chi mai.

carraronan
00venerdì 28 maggio 2004 18:13
Ahhh... parli come McArthur...
posso postare il suo discorso sull'essere giovani?

:)
Arjuna
00venerdì 28 maggio 2004 18:15
E chi è McArthur?
Cmq posta.

carraronan
00venerdì 28 maggio 2004 18:23
Ok, eccolo qui, discorso del generale McArthur ai cadetti di West Point, 1945:

ESSERE GIOVANE
La giovinezza non è un periodo della vita,
essa è uno stato dello spirito,
un effetto della volontà,
una qualità dell’Immaginazione,
un’intensità emotiva,
una vittoria del coraggio sulla timidezza,
del gusto dell’avventura sull’amore del conforto.
Non si diventa vecchi per aver vissuto un certo numero di anni,
si diventa vecchi perché si è abbandonato il nostro Ideale.
Gli anni aggrinziscono la pelle,
la rinuncia al nostro Ideale aggrinzisce l’anima.
Le preoccupazioni, le incertezze, i timori e i dispiaceri
sono i nemici che, lentamente, ci fanno piegare verso la terra
e diventare polvere prima della morte.
Giovane è colui che si stupisce e si meraviglia,
che domanda come un ragazzo insaziabile: e dopo?
che sfida gli avvenimenti e trova la gioia al Gioco della vita.
Voi siete così giovani come la vostra fede,
così vecchi come la vostra incertezza,
così giovani come la vostra fiducia in voi stessi,
così giovani come la vostra speranza,
così vecchi come il vostro scoramento.
Voi resterete giovani fino a quando resterete ricettivi,
ricettivi a ciò che è bello, buono e grande,
ricettivi ai messaggi della natura,
dell’uomo e dell’infinito.
Se un giorno il vostro cuore dovesse essere morso dal pessimismo e corroso dal cinismo,
possa Dio aver pietà della vostra anima di vecchi.


...e aggiungeteci anche impotenza e calvizie! [SM=x277149]

Arjuna
00venerdì 28 maggio 2004 18:28
Però, mica male il discorso del generale.
Anzi, proprio bello.

X impotenza e calvizie non mi preoccupo, tra viagra e parrucchino sono a posto.

Mi preoccupa di più l'anima vecchia.

Raiden
00venerdì 28 maggio 2004 22:05
Che si deperisca dentro è in qualche modo innegabile... lo vedo coi miei occhi, dato che col gruppo si trova ormai difficoltà per beccarci un venerdi sera tutti quanti per un birrone, o addirittura per andare un fine settimana al mare.

Sarà per questo che io ho pienamente sposato la sindrome di Peter Pan, e nel vedermi tutti i giorni non mi attribuireste per niente quasi 26 anni.

Fangorn83
00sabato 29 maggio 2004 13:58
Questo Rai anche perchè crescendo si diventa più esigenti ... non so se è un bene o un male me è un dato di fatto. Non sei + disposto a passare sopra a certe cose ed i tuoi interessi divergono sempri di più da quelli delle persone con cui hai vissuto una vita.
Per il fattore +gnocca=+felicità sono d'accordo con Arj :angel:

[Modificato da Fangorn83 29/05/2004 14.07]

Max Power
00sabato 29 maggio 2004 15:29
Hmm.. argomento difficile da trattare.

Che cos'è per me la felicità? Devo essere sincero, questa domanda mi ha spiazzato. Chiedendomi cosa fosse la felicità non sono riuscito ad individuare un'immagine certa, concreta, di questo stato di esistenza.

Sono arrivato a distinguere due tipi di "felicità". Un tipo di felicità è quella che nasce dalla soddisfazione di un proprio desiderio, il secondo tipo di felicità è qualcosa di molto diverso.

Io conferisco il secondo significato al termine "felicità" sebbene debba constatare che nel linguaggio comune la felicità sia più facilmente identificata ed indentificabile con il primo significato.

La felicità data dall'esaudirsi di un proprio desiderio non è che un attimo fugace che non può non portare di nuovo ad uno stato di infelicità nel quale c'è un desiderio che non è esaudito e come tale è generatore di infelicità. La ricerca di tale felicità è il seme stesso dell'infelicità.

L'altra felicità, quella che per me indicata dalla parola, è uno stato di beatitudine costante che in se non è seme di infelicità. E' un concetto ideale e come tale non l'ho mai provata (che io sappia). Forse non esiste o forse esiste al difuori dell'essere umano. Assegnando, io, tale significato alla parola felicità e rimanendo nel campo della mia esperienza, possa affermare di non essere mai stato felice. Tutto il resto è soddisfazione, appagamento.
IL PRODE BRATT
00sabato 29 maggio 2004 20:10
Hai precorso un po' il cammino che volevo compiere..ma crdo vada bene così.

Perchè la domanda che nasce dopo aver letto la mia prima domanda del 3ad dovrebbe essere quasi automatica:


"Ma io sono felice?".


Che si colega spesso con "ma che vita vivo allora?"

Arjuna
00domenica 30 maggio 2004 12:17
Re:

Scritto da: IL PRODE BRATT 29/05/2004 20.10

1) "Ma io sono felice?".

2) "ma che vita vivo allora?"




1) Felice, felice, no, sono contento.
2) La mia, e mi va bene così, si può sempre migliorare


Ne uccide + la spada che la penna!
L'ascia lascia la scia!

[Modificato da Arjuna 30/05/2004 12.18]

carraronan
00domenica 30 maggio 2004 17:57
Non c'era una canzone che diceva:

"Felicità: è un bicchiere di vino con un p+--+-o" ?

:scratch:

pkrcel
00lunedì 31 maggio 2004 10:30

In quanto fattore soggettivo è quantomeno difficile fare distinzioni....eppure....eppure abbiamo tutti dei fattori in comune.

Io felice lo sono stato, almeno credo.

Ora non lo sono, e la mia vita può decisamente migliorare....



IL PRODE BRATT
00domenica 6 giugno 2004 18:35
Penso che quasi tutti si possa dire... una volta ero felice, ora non più.


E' proprio da questo senso di "mancanza" o di crescita che sono partito per il mio volo pindarico alla ricerca della felicità.
pkrcel
00lunedì 7 giugno 2004 09:41
Ma guarda!

Eppure....chissà perchè a me sembra che la mancanza di cui parli alla fin fine sia uno stimolo GRANDE....o no? ;)




Raiden
00lunedì 7 giugno 2004 11:26
A me interessa il passaggio da felice a infelice e viceversa.

Ok, la ragazza ti molla, perdi il lavoro, hai un lutto: eventi traumatici che provocano il passaggio.
Ma c'è anche uno stato mentale più sottile, per cui un bel giorno, nonostante negli ultimi tempi non abbia subito "shock", pensi ad un tratto: sono infelice. Qual è la scintilla che fa scattare tale processo mentale?

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