02/12/2004 22:46 |
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Dalla discussione "Il peto: proprietà e caratteristiche"
Un applauso a Bratt! [SM=x277185]
La penso uguale uguale...
però spesso la gente crede che io voglia polemizzare sull'attuale stato delle cose e mi da del maschilista, fascista, nazista, comunista, razzista, insurrezionalista, anarchico, dadaista, cubista, satanista, monarchico, anti-cattolico, ateo, buddista, shintoista, indù, dittatore, soppressore, schiavista.
In generale qualsiasi parola, di significato anche sconosciuto, che finisca con -ista o -ore. Fanno eccezione indù, monarchico, anti-cattolico e ateo.
Mi vogliono tutti maleeeee... [SM=x277181]
Ma solo perchè partono prevenuti quando inizio il discorso.
"Ah! Questo è uno tipo -donna schiava lavora e chi...-" pensano sicuramente... ma nono
Rispetto reciproco ed equa suddivisione dei compiti, è questo che ci vuole. E sinceramente quest'emancipazione è stata un po' esagerata, ancora un po' e la posizione del missionario sarà lei sopra tu sotto...
Sotto ragazzi! Ribaltiamo la società! :viulenz2: |
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02/12/2004 23:01 |
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Ma...il discorso è molto complesso...
Secondo me le donne hanno fatto molto bene ad emanciparsi, non può esistere una situazione in cui un uomo comanda tutte le donne della sua casa decidendo per loro per qualsiasi cosa, anche per andare a trovare qualcuno....(raccontato testualmente da mia nonna..)...lo trovo molto offensivo, ho un cervello anche io per decidere cosa fare della mia vita.
Penso anche che il troppo stroppia come in tutte le cose.
Non trovo giusto che le donne dal voler raggiungere la parità con il sesso maschile passino al volerlo superare.
Penso che ci debba essere un giusto equilibrio fra le cose:
io lavoro, tu lavori.
io pulisco la casa, tu mi aiuti.
io accudisco al bambino, tu lo fai assieme a me.
io sono stanca, tu sei stanco.
io ho voce in capitolo, tu ce l'hai esattamente quanto me.
Ovviamente poi i ruoli si distinguono da soli, è chiaro che una donna sarà più capace nel fare le pulizie e nel cucinare o ad accudire un bimbo, ma ciò non toglie che l'uomo non possa assolutamente farlo...tanto ci pensa lei...:NO:
E' chiaro anche che un uomo sarà più capace a fare i lavori di forza, i lavori di casa oppure ad aggiustare l'auto, ma ciò non toglie che la donna non possa dare una mano...tanto ci pensa lui...:NO:
Ecco, "in breve" io penso questo.
:3d:: |
03/12/2004 01:21 |
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Brava, hai capito cosa intendevo.
E detto ad una ragazza è un gran complimento![SM=x277149]
Vorrei scrivere altre cretinate, per far sorridere e scherzare un po' (tipo : ma tu pensi?:eek4: ); però credo che una discussione seria ogni tanto ci voglia pure, per cui evito.
Riusciremo ad andare avanti così per almeno una pagina?
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03/12/2004 11:18 |
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Personalmente credo che l'emancipazione femminile sia una cosa giusta.
E che la parità di diritti e doveri sia una cosa scontata, forse da verificare se sia effettivamente raggiunta.
Ogni tanto sento le donne anziane, e mi fanno tenerezza.
Il marito pensava a tutto, loro in casa a cucinare ed accudire i figli.
Donne che non hanno nemmeno preso la patente perchè il marito non voleva.
E non sono cose così lontante, si parla di 20-30 anni fa... |
03/12/2004 12:07 |
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Scritto da: Arjuna 03/12/2004 11.18
E non sono cose così lontante, si parla di 20-30 anni fa...
Secondo me, anche meno... ma moooolllltttoooo meno...
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03/12/2004 12:28 |
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Infatti stiamo tutti dicendo che quei comportamenti erano sbagliati. Se mia moglie mi dicesse "non prendi la patente perchè in casa guido solo io" le riderei in faccia e lo stesso penso se fossi io a dirlo a lei... ma è giusto così, no? Siamo tutti liberi di gestirci come vogliamo e passare dal padre-carceriere al marito-carceriere penso non sia un grosso passo avanti...
Però ora come ora la situazione è ribaltata, almeno in parte. Prendiamo ad esempio il mondo del lavoro: quante possibilità in più hanno le donne? Un sacco! Prima di tutto perchè con l'istruzione possono portarsi allo stesso livello di competenza che fino a poco fa era prevalentemente maschile (su certi ambiti), inoltre hanno tutti quegli attributi prettamente femminili che ai datori di lavoro piacciono tanto.
Noi invece possiamo contare solo sulle nostre capacità.
Intendiamoci, non sto parlando di donna-oggetto o che puntano tutte sull'avvenenza fisica, però è una possibilità in più che hanno e che fa sempre colpo sui datori (prevalentemente maschi), anche se poi magari non si concedono...
:kavolo:
Spero che non abbiate frainteso il senso perchè una cosa un po' delicata questa... |
03/12/2004 15:36 |
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Scritto da: Gabryk 03/12/2004 12.28
Noi invece possiamo contare solo sulle nostre capacità.
OT
Sei un grande![SM=x277155]
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03/12/2004 15:47 |
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Scritto da: Gabryk 03/12/2004 12.28
Però ora come ora la situazione è ribaltata, almeno in parte. Prendiamo ad esempio il mondo del lavoro: quante possibilità in più hanno le donne? Un sacco! Prima di tutto perchè con l'istruzione possono portarsi allo stesso livello di competenza che fino a poco fa era prevalentemente maschile (su certi ambiti), inoltre hanno tutti quegli attributi prettamente femminili che ai datori di lavoro piacciono tanto.
Noi invece possiamo contare solo sulle nostre capacità.
Intendiamoci, non sto parlando di donna-oggetto o che puntano tutte sull'avvenenza fisica, però è una possibilità in più che hanno e che fa sempre colpo sui datori (prevalentemente maschi), anche se poi magari non si concedono...
Ti dirò io conosco non poche persone che ragionano così "Devo assumere una persona, dato che mi costa uguale la prendo giovane e carina".
Però il tuo discorso presuppone che i datori di lavoro siano tutti maschi, cosa che non è detta, potrebbe essere una datrice di lavoro, in tal caso assumerebbe un uomo avvenente.
Cmq è indubbio che un aspetto piacevole aiuta, ma penso sia una cosa inconscia.
Tanto per fare un esempio, immagina di lavorare in un ufficio con un collega, chi preferisci tra:
- il collega giovane e simpatico con cui è piacevole chiacchierare?
- il collega vecchio e stressato che si lamenta tutto il giorno?
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03/12/2004 15:54 |
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Come diceva un "grosso imprenditore"della mia zona:
"Sceglile belle, che brave possono sempre diventarlo".
E' innegabile che una bella presenza sia un vantaggio notevole nella vita. |
03/12/2004 17:14 |
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Occhio a innalzare piedistalli alla donna per la sua facilità di inserimento nel mondo del lavoro rispetto all'uomo. La strada è dura anche per loro
So infatti di tanti capiufficio/presidenti/padroni che dicono:
"Col piffero che assumo una donna, poi quella mi va in maternità per un anno e io rimango in brache di tela!"
E non a caso, soprattutto nella realtà americana, si sente di tantissime donne manager che, per arrivare a posizioni lavorative di privilegio, hanno comunque dovuto sacrificare i loro desideri e aspirazioni di avere una famiglia e dei figli.
Bel topic, gradirei che a parte qualche piccolo OT si continuasse su questa strada.
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03/12/2004 17:52 |
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Preciso solo che il mio discorso riguardo all'aspetto piacevole era generico, rivolto ad entrambi i sessi.
Cmq non credo che le donne abbiano la strada spianata solo perchè sono donne.
Raid, penso che tu abbia centrato un aspetto importante.
In effetti una donna che vuole fare carriera deve sacrificare parte della sua famiglia, però penso sia importante il fatto che oggi una donna può scegliere.
Mi spiego.
Una volta la donna era la moglie/casalinga/madre dei figli.
Oggi la donna può scegliere se esserlo o meno.
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03/12/2004 18:14 |
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Il problema è secondo me proprio nella scelta. Che dovrebbe essere libera, inceve è condizionata da tutto un insieme di aspettative e finzioni - anche televisive - che raramente propongono entrambi i modelli come "vincenti".
Faccio un esempio/domanda per essere più chiaro:
Fra una donnamanagerintailleur ed una casalingaciabattagrembiule chi è più realizzata nella vita?
PS: analizzate il processo che istintivamete vi porta a rispondere in una certa maniera e capirete cosa intendo.
IL fatto è che sono cambiati i diritti\doveri, ma le aspettative sono ancora modellate su di un mondo prettamente maschile. Dovrebbe essere questa la vera emancipazione.
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03/12/2004 20:09 |
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Sono daccordo con Bratt.
Secondo me è la società che ci porta a credere che una donna manager sia più realizzata di una casalinga.
In fondo ognuno nella vita ha le sue aspirazioni e le sue ideologie, non è detto che essere casalinga voglia dire solo "schiavitù".
Poi per quanto riguarda il lavora Raid mi ha tolto le parole di bocca.
Un uomo non ha problemi ad essere assunto una volta militesente....come per le donne non assumeranno un racchione a fare il commesso, ma non avranno problemi ad assumerlo...che sò, come geometra o muratore...
Invece per la donna, soprattutto nel mio campo, se ha passato i 28 e se non è sposata iniziano le domande a raffica: ti vuoi sposare? vuoi dei figli?...ecc.....
Per non parlare del capoufficio maschilista ed un po' porcellino che assume la più carina....non lo trovo affatto giusto in un lavoro che non lo richieda esplicitamente. |
04/12/2004 11:09 |
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Scritto da: Arjuna 03/12/2004 17.52
Una volta la donna era la moglie/casalinga/madre dei figli.
Oggi la donna può scegliere se esserlo o meno.
Riparto da questa tua frase.
Non è che un decimo del percorso, perché la reale alternativa ai figli & fornelli attualmente, nella gran parte dei casi, è esattamente l'opposto: lavoro, lavoro, tailleur, qualche flirt, guai se ti avvicini ad un altare ed una ostetrica.
Credo che per emanciparsi totalmente una donna debba arrivare ad ottenere la possibilità di scegliere non solo se essere casalinga o manager, ma anche se essere manager o manager coi figli e tutto quel che ne consegue.
Ma è fattibile una evoluzione di questo genere?
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04/12/2004 11:36 |
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Non ti ho capito poi molto....:scratch:
Chidi se è fattibile per i tempi o per altro? |
04/12/2004 13:39 |
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| | | OFFLINE | Post: 17.709
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Chiedevo se una evoluzione del genere è fattibile nell'attuale contesto economico, culturale e sociale.
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04/12/2004 18:08 |
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Sono un po' pessimista.
Al momento una donna può lavorare, ed essere madre, ma non può fare un lavoro troppo pesante, quindi il classico manager super-impegnato è una cosa inconciliabile con la madre di famiglia.
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05/12/2004 14:04 |
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Scusate, ma cosa intendete per manager? gestire l'aziendina di famiglia? Essere spesso all'estero? Davvero, è troppo ampio come termine di discussione.... |
05/12/2004 16:13 |
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Credo anche io che sia un termine troppo ampio.
Io per esempio vorrei tanto gestire un negozio/scuola tutto mio, e non rinunciare alla famiglia.
Sicuramente ci sranno i momenti incasinati, ma vorrei tanto farcela![SM=x277233] |
06/12/2004 10:32 |
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Io intendevo un lavoro impegnativo, in termini soprattutto di tempo.
Che quindi non consenta, fisicamente, di seguire i figli. |
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