L'educazione è una parte fondamentale del progetto "figlio ingegnere" e una delle più difficili da realizzare. Si tratta di far apparire interessante ed allettante una carriera da progettista alla Fiat. Un'opera propagandistica che, in quanto a fantasia, supera quella dei "comunisti che mangiano i bambini".
La tattica è semplice: si tratta di incensare Ingegneria e contemporaneamente gettare fango su tutte le altre facoltà e professioni, con frasi del tipo:
"Guarda com'è robusto e alto quel signore, Enrico; è senz'altro un ingegnere".
"Dai cento lire a quel laureato in scienze politiche che chiede l'elemosina, Odoacre".
"uuuh, Rinaldo, guarda che carina quella bimba. Da grande diventerà sicuramente la moglie di un ingegnere ... ".
"Aleramo, fai il bravo, altrimenti chiamo l'idraulico! ".
Tra le mura domestiche verranno lette solo fiabe opportunamente modificate: Biancaneve e i sette ingegneri minerari, Cappuccetto Rosso e il Filosofo cattivo, Pollicino (con il rettore di Lettere nella parte dell'Orco). I papà più diabolici arriveranno anche a doppiare i film e il bimbo crescerà avendo come eroe l'Ingegner Rambo.
Mentre i bambini normali fanno le battaglie con i soldatini, l'ingegnerino all'età di due anni ha già ricevuto una confezione da 20 kg di Lego, il Meccano, il Piccolo Chimico e ha dovuto firmare una dichiarazione in cui si impegna, prima di richiedere altri doni, a trovare il punto di fusione dello stagno e a costruire una riproduzione del ponte di Brooklyn in scala 1:10. E se proprio riesce a convincere i suoi a regalargli un bambolotto, si ritroverà ad essere l'unico bambino della compagnia a giocare con "Big jim progettista", in giacca e cravatta e 24 ore in finta pelle.
Al giorno d'oggi cambia la forma, ma resta la sostanza; niente Lego né Big jim, dunque. Ma, quando tutti i bambini videogiocano con Lara Croft o Fifa 2000, l'ingegnerino passa le sue ore al computer a "divertirsi" con Autocad 14.
Continua...